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Il procedimento venne messo a punto nella prima metà dell'ottocento; il carteggio fra personaggi emblematici, l'analisi delle cronache, la presentazione dei brevetti, ha permesso di definire date certe e paternità. Nei paesi di lingua inglese l'apparecchio fotografico viene comunemente detto camera, e tale termine viene ormai adottato dai fotografi di tutto il mondo; esso deriva da un principio di fisica: la camera obscura. |
Il termine viene considerato da alcuni una voce dotta, ma è opportuno mantenere la distinzione fra l'antenata dell'apparecchio fotografico e una qualunque stanza priva di illuminazione. Il principio fu intuito da Aristotele osservando un'eclissi solare e fu successivamente descritto dallo scienziato arabo Alhazen, vissuto a cavallo dell'anno Mille: una stanza immersa nell'oscurità, in cui si apriva un foro circolare, consentiva di osservare sulla parete opposta l'immagine capovolta del sole; nei secoli successivi fu menzionata da astronomi e filosofi, tra cui Bacone e l'Arcivescovo di Canterbury, Peckham . Naturalmente essa consente di osservare anche altri oggetti anteposti al foro, purché fortemente illuminati, e se viene ridotta alla dimensione di una scatola, l'immagine può essere vista dall'esterno sostituendo la parete di fondo con uno schermo traslucido, ad esempio un vetro smerigliato o un pezzo di carta semitrasparente. Affinché l'immagine sia nitida il foro deve essere molto piccolo e viene appunto definito stenopeico.
Nel rinascimento il mondo dell'arte si appropriò dell'oggetto: Leonardo la descrisse nel Codex Atlanticus ma fu Giovan Battista Della Porta nella prima edizione del "Magiae naturalis sive de miraculis rerum naturalium" del 1558 a diffonderne la conoscenza suggerendone l'uso ai pittori; Gerolamo Cardano propose di rendere l'immagine più nitida applicando una lente all'orifizio e Daniele Barbaro mise a punto quello che oggi chiamiamo diaframma. Nel '600 matematici ed eruditi tedeschi trasformarono la camera obscura in una scatola dall'aspetto sempre più familiare e nel '700, questo strumento ottico all'epoca curioso e divertente, assunse forme e dimensioni disparate, parte superiore della torre di Castle Hill ad Edimburgo, tascabile, da passeggio o semplicemente da studio. Il Canaletto ne fece ampio uso, ed al museo Correr di Venezia è conservata una camera Obscura che gli appartenne, dotata di obiettivo e schermo in vetro smerigliato.
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Note
testo raccolto su: www.internetcamera.it |
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